Probabilmente neanche il più fantasioso sceneggiatore sarebbe in grado di scrivere un copione tanto bizzarro e articolato come quello inerente ad un fatto accaduto pochi giorni fa in quel di Treviso. La storia sicuramente farà riflettere su tutto ciò che può succedere quando qualcuno, che spesso si pensa di conoscere molto bene poiché all’interno della propria cerchia privata, vuole in tutti i modi spiarci. Incominciamo a raccontarvi dall’inizio questa vicenda che ci spinge a dichiarare fermamente che al giorno d’oggi ci sono tanti mezzi tecnologici che consentono di tenervi sotto controllo, soprattutto se vi vogliono spiare lo smartphone.
La vicenda si è svolta in Veneto, e precisamente nella provincia di Treviso per l’appunto. Come spesso capita, la storia d’amore tra conviventi termina e la coppia decide quindi di separarsi. La cosa non viene presa bene da lui, anche perché la coppia ha un figlio. La ex, con il passare del tempo, intrattiene un’altra relazione sentimentale con un altro uomo, con il quale comunica anche attraverso videochiamate hot su Skype e fin qui niente di male.
Le cose incominciano a diventare serie quando l’ex compagno fa sapere alla donna che girano su internet dei video con lei protagonista su dei siti porno. Alla donna contemporaneamente le arrivano delle email del suo nuovo compagno che la intimano a pagare dei soldi pena il fatto che potrebbe pubblicare on-line anche il suo nome e cognome per screditarla in pubblico. Il nuovo compagno però, alla richiesta di spiegazioni, dice di non saperne niente.
Soltanto l’indagine della polizia postale è riuscita a trovare il bandolo della matassa. Risalendo all’indirizzo IP delle email che aveva ricevuto la donna si è capito che erano state inviate da un uomo di Venezia il quale però era all’oscuro di tutto. Le indagini proseguono appurando che la ex moglie di quest’ultimo le abita a fianco e usa la sua linea internet.
La suddetta donna si scopre altresì essere la compagna dell’ex convivente della protagonista dell’estorsione. Per spedire le “finte” email l’uomo aveva creato un nuovo account di posta elettronica.
Alla fine gli investigatori hanno scoperto che l’ex compagno della malcapitata, attraverso un trojan, sarebbe entrato all’insaputa, nel telefono della donna, intercettandone foto, video e chat.
Potete trovare l’articolo integrale sul Corriere della Sera, sezione del Veneto.
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